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Museo Diocesano
Il Museo, ubicato al primo piano del Palazzo del Seminario Vescovile di Lamezia Terme, è stato inaugurato nel 1998. L'idea di un Museo Diocesano nasce da una prima mostra inaugurata nel 1993 durante la quale vennero esposte molte opere in evidente stato di degrado. Nel museo sono esposti dipinti, argenti, tessuti, opere lignee ed oggetti liturgici provenienti dalle antiche diocesi di Nicastro e Martirano. La collezione esposta è una delle più importanti dei musei diocesani calabresi. Molto significativi sono i dipinti del pittore Francesco Colelli, che coprono un arco temporale che si snoda dal 1762 al 1782. Non mancano attestazioni della scuola roglianese che a partire dal XVI secolo diedero vita ad una produzione locale di alto valore artistico documentata in diversi siti della Calabria.
Il Castello
Il Castello Normanno-Svevo è una fortificazione medievale che sorge sul colle di San Teodoro, il rione più antico di Nicastro, ora facente parte della città di Lamezia Terme. Secondo alcune fonti Il castello è stato costruito intorno al IX secolo dai Bizantini, altre fonti sostengono che il castello sia stato edificato dai Normanni nell'XI secolo. La sua posizione, a strapiombo sul colle roccioso, rappresentava un'efficace strategia di difesa e consentiva anche di controllare la pianura circostante fino al mare.
Federico II, in epoca successiva, avviò l'ampliamento degli interni, munendo il castello di caserme e carceri. Sempre Federico II fece costruire un mastio pentagonale e una cinta muraria. Il terremoto del 1638 causò ingenti danni alla struttura del castello, che ancora oggi, seppur in condizioni di dissesto, è visitabile. Del castello ci pervengono solo i resti di quattro torri cilindriche, i bastioni, le mura e un contrafforte con loggetta cieca.
Museo Archeologico
Il Museo Archeologico Lametino è ubicato al primo piano del complesso Monumentale del San Domenico, Lamezia Terme (CZ), nell'antico Convento dei Padri Domenicani.
È sede della Soprintendenza Archeologia della Calabria (Polo lametino)
Orari apertura museo archeologico:
da Martedi a Sabato
Mattina: dalle ore 8.30 alle ore 13.00;
Pomeriggio: dalle ore 15.30 alle ore 18.00.
Sabato: 09:00 alle 12:30
Collezioni:
Il Museo, accoglie numerosi reperti rinvenuti in diversi siti della piana lametina, ed è organizzato in tre sezioni (Preistorica, Classica e Medievale) attraverso le quali è possibile seguire le dinamiche storiche del territorio dal Paleolitico sino all'età tardo-medievale.
Terme di Caronte
Le acque termali Caronte sono note fin dalla più remota antichità.Secondo autorevoli storici sarebbero da identificarsi con le "Acquae Angae" degli Itinerari Romani e conosciute fin dal II° secolo d.C..
Secondo altri la loro conoscenza risalirebbe ai tempi Omerici, come dalla "Cassandra" del poeta greco Licofrone e raffigurate in alcune monete della antica città di Terina.
E' certo è che, al tempo dei Normanni, le acque fossero già conosciute ed apprezzate. Roberto il Guiscardo, con le sue truppe, si sarebbe infatti attendato nei pressi delle fonti nel 1056 per riaversi dalle fatiche di una battaglia.
Santuario di S. Maria degli Angeli
Conosciuta come chiesa di Sant'Antonio di Padova, fu ricostruita dopo il terremoto del 1638. Sul luogo dove si trova oggi il complesso, nel Seicento, venne eretta una cappella, dedicata al Santo di Padova, abbellita da tredici lampade in argento che ardevano giorno e notte.
La chiesa, inizialmente ad una sola navata, mentre oggi si presenta divisa in tdue navate, conserva all'interno, sopra l'altare maggiore, una grande tela con la Madonna degli Angeli, San Francesco d'Assisi e Innocenza III. Di notevole valore è il quadro di Sant’Antonio datato 1664, opera del pittore Giacomo Stefanone. Nella navata dedicata a Sant'Antonio è custodito anche un dipinto di Andrea Cefaly raffigurante l'Immacolata.